Progetto panificazione rurale

Dalla rete di relazioni e riflessioni attivate dalla partecipazione al Progetto Nutrire Milano, è nata anche l’idea di sviluppare un progetto imprenditoriale più complesso in partnership con Davide Longoni, uno dei panificatori professionisti che da anni collabora con Slow Food ed è particolarmente interessato a sperimentare l’utilizzo di antiche varietà non ibridate di cereali, che conservino il profumo e il sapore del grano.

Al termine del 2012, quest’esperienza di dialogo tra panificatore e agricoltore, alla ricerca di qualità autoctone antiche, più pregiate e ricche di profumo e sapore, ha avuto come sbocco la decisione di formalizzare il progetto con la creazione di una nuova impresa in associazione di partecipazione tra la società Davide Longoni srl e l’Azienda Agricola Triulza, per creare all’interno della cascina Sant’Alberto un panificio rurale con un forno destinato alla produzione di pane agricolo (ossia pane prodotto utilizzando almeno il 51% di farine prodotte nell’azienda agricola) nel quale far confluire la produzione di cereali dell’azienda agricola, utilizzando varietà antiche di cereali che rientrano nei protocolli di Slow Food.

In prospettiva, il progetto prevede di investire in produzione biologica di alta qualità e diventare un punto di produzione e distribuzione anche di produzione ortofrutticola, di miele, di orzo da utilizzare per la produzione di birra artigianale, proponendo l’Azienda Agricola Triulza come un interlocutore e un hub logistico di raccolta e distribuzione anche per le altre realtà agricole del Parco Sud e per la rete di Slow Food.

Lo sviluppo di queste attività ha tra i suoi obiettivi anche quello di produrre ricchezza per il territorio in termini di indotto e di creazione di posti di lavoro, non avvalendosi più di terzisti o collaboratori esterni, ma assumendo alcuni dipendenti, e diventare un luogo di formazione alla professionalità dell’agricoltore e inserimento lavorativo, rivolto anche a persone in situazione di svantaggio o disagio sociale.

Il  progetto prevede l’assunzione di circa sei lavoratori, che verranno tutti formati internamente.

Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi sono già stati attivati contatti con Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi – che dal 2000 è presente all’interno della cascina con una comunità di risocializzazione – per avviare percorsi lavorativi destinati a ragazzi provenienti dalla comunità o dal carcere minorile Beccaria, di cui Don Gino Rigoldi è parroco.

Il comune di Rozzano ha già manifestato interesse per l’attivazione di iniziative di educazione ambientale destinata alle scuole, e per la fornitura di prodotti biologici per le mense scolastiche.

Nel corso del 2013 è stata avviata la procedura per la conversione al biologico della produzione aziendale. 

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